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Il complesso conventuale di S. Bonaventura al Palatino è stato fondato dal beato Bonaventura da Barcellona (1620-1684) con l’aiuto del cardinale Carlo Barberini dal quale ottenne, in occasione dell’Anno santo 1675, di poter costruire un “ritiro” sulla sommità del Palatino. Il convento fu costituito capo dei Ritiri fondati dal beato Bonaventura.

 

Dal 1846 lo stesso convento divenne la casa madre dei Ritiri con giurisdizione sulle altre quattro fraternità: S. Maria delle Grazie a Ponticelli, S. Cosimato a Vicovaro, S. Pietro Apostolo a Pofi e S. Maria delle Grazie a Vallecorsa. I Ritiri erano quei piccoli eremi dove si praticava la stretta osservanza della Regola francescana in un clima di particolare raccoglimento. Nel Ritiro di S. Bonaventura la grande esemplarità di rigida vita Francescana veniva confermata anche dalla ristrettezza delle celle, dalla piccolezza delle finestre, dalla povertà di tutti gli utensili rimasti in uso fino ai nostri gironi con le immutate pratiche di vita quotidiana. Solo nel 1860 furono apportate migliorie alla sacrestia, al coro e alla biblioteca. Il convento fu anche centro di attività missionaria rivolta sia alle popolazioni italiane, sia a popoli di paesi non cristiani e, per più di due secoli, fu centro di vita ascetica e di apostolato fiorente con le “missioni” predicate al popolo. I più famosi religiosi che ne fecero parte furono naturalmente il beato Bonaventura da Barcellona, il ven. Giovanni Battista da Borgogna e S. Leonardo da Porto Maurizio. Fin dal XVII secolo il convento di S. Bonaventura e la sua piccola chiesa, sono stati polo di attrazione per la cittadinanza romana, per il popolo e la nobiltà, per prelati, cardinali e pontefici. Oggi, oltre allo svolgimento di una intensa attività pastorale, è sede del Centro di Pastorale Giovanile della Provincia Romana dei Frati Minori, in continuazione dello spirito francescano.

 

 
Da “Le case dei Santi. Un percorso nella Roma cristiana dal ‘500 al ‘700”, a cura del Centro Culturale Aracoeli, Roma 2012.

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